La sovversione dei soggetti. Jean-Jacques Rousseau 300 anni dopo
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, venerdì 7 ottobre 2011
Convegno patrocinato dalla Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII
Organizzazione scientifica: Giovanni Incorvati (giovanni.incorvati@gmail.com) e Guglielmo Forni Rosa (guglielmo.fornirosa@alice.it)
Per altre info: Alberto Postigliola (a.postigliola@tiscali.it)
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In francese la parola sujet presenta una molteplicità di significati. Dal punto di vista della comunicazione si riferisce non solo a una parte del discorso, ma anche all’argomento di cui si parla. Inoltre è un’espressione che appartiene al mondo della musica. Soprattutto, come termine giuridico e politico, ha conosciuto negli ultimi tre secoli una trasformazione di senso che pone alle società contemporanee la «questione della soggettività». Ora, è giustamente la posizione del soggetto nelle sue differenti accezioni che è al centro della riflessione di Rousseau. Egli sottolinea il ruolo chiave svolto dalla cultura italiana nel determinare radicali cambiamenti in ciascuno di questi significati. Qui esiste una lingua che non è costretta nelle rigidità dell’ordine francese del discorso, ma predilige la libera inversione delle parti. In Italia poi la teoria e la pratica musicali (in particolare Vivaldi) avrebbero dato un rilievo straordinario all’estro non solo dell’armonia, ma soprattutto dell’invenzione del «soggetto». Machiavelli, infine, sotto l’apparenza di lezioni impartite ai prìncipi, avrebbe insegnato, e insegnerebbe ancora, a far conoscere ai popoli i loro diritti politici.
Il presente colloquio si propone di indagare non solo i rapporti che legano tra loro queste trasformazioni, ma anche la sovversione che ne consegue più in generale all’interno dell’opera e del pensiero di Rousseau. Fin dall’inizio egli suscita aspre polemiche nei diversi settori che affronta. Filosofi e re prendono la penna per confutarlo o per attaccarlo sul piano personale, in ogni caso per fare di lui il proprio «sujet». Il pensiero di Rousseau è scomodo e crea disagio per il fatto che mette in gioco le contraddizioni delle società e degli individui che ne fanno parte. Mentre chiede al lettore di fare le sue scelte, lo pone in questione sotto diversi profili, lo svela. L’intera sua opera, giuridica e politica, musicale e letteraria, filosofica e autobiografica, così come la sua corrispondenza, fa cadere le maschere e mette in scena nuovi soggetti. Quanto più Rousseau vi si proietta in prima persona, tanto più forte risulta la loro azione. È convinzione prevalente che esista un’unità profonda tra i suoi atti e il suo discorso, ed è questo che attira o provoca rigetto. Nell’affrontare l’aspetto sovversivo delle opere di Rousseau, si potranno esaminare le varie tecniche utilizzate in diverse epoche per smussarlo o addomesticarlo. Le celebrazioni per il tricentenario della nascita di Rousseau non devono diventare occasione di esercizi accademici, come se ci trovassimo in un tempio di autori venerati e sacri. Invece, proprio in quanto mette in questione se stesso, egli ci parla e vive in noi e nei nostri simili.
Programma
Mattina: h. 9-13
Presiede: Gaetano Azzariti (Roma)
Parole di saluto
Introduzione
Giovanni Incorvati (Roma), “Mon sujet m’entraînant malgré moi…“. Sofia, Emilio, o il diritto di scegliere il proprio paese
Il diritto politico
Alberto Postigliola (Roma), Nascita, crisi e resurrezione del soggetto, fra Secondo discorso e Contratto sociale
Augusto Cerri (Roma), La libertà umana e la libertà del cittadino
Roberto Gatti (Perugia), “Instituer un peuple“: il soggetto politico nel Contratto sociale
Giovanni Lobrano (Sassari), Du contrat social, 1762: il “principio” della democrazia e la invenzione della repubblica
Omar Chessa (Sassari), J.-J. Rousseau e il dibattito costituzionalistico contemporaneo
Discussione
Pomeriggio: h. 14-18
Presiede: Valeria Pompejano (Roma)
Antropologia e autobiografia
Augusto Illuminati (Roma), Due soggetti e due nozioni di tempo in Rousseau
Barbara Carnevali (Parigi), Le singe de Diogène
Giorgio Forni (Messina), Rousseau, Leopardi e il soggetto moderno
Andrea Potestio (Milano), La scrittura autobiografica in J.-J. Rousseau. A partire da J. Derrida
Mariafranca Spallanzani (Bologna),“L’homme que j’appelle vrai”: le Rêveries du promeneur solitaire
Elena Pulcini (Firenze), Rousseau, passioni e riconoscimento
Alessandro Ferrara (Roma), L’autenticità del soggetto nel pensiero di Rousseau
Discussione