Diderot e l’Italia / Diderot et l’Italie
Roma, Accademia Nazionale dei Lincei (Via della Lungara, 10), 23-25 gennaio 2014
Colloquio franco-italiano / Colloque franco-italien
Organizzato dalle Società italiana di studi sul secolo XVIII e dalla Société française d’Étude du 18e siècle, con il patrocinio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e la partecipazione di: Università di Paris III-Sorbonne nouvelle, Paris IV-Paris-Sorbonne, Roma I Sapienza, Roma II Tor Vergata.
Locandina-invito: qui
Articolo Corriere della sera – Roma: qui
Comitato organizzativo e contatti
Beatrice Alfonzetti (SISSD; beatrice.alfonzetti@uniroma1.it), Jacques Berchtold (Sfeds ; berchtold.jacques@wanadoo.fr), Christian Del Vento (Sfeds ; christian.del-vento@laposte.net), Silvia Tatti (SISSD; silvia.tatti@uniroma1.it).
Comitato scientifico
Beatrice Alfonzetti (Roma I-Sapienza; Società italiana di studi sul secolo XVIII); Jacques Berchtold (Société française d’Étude du 18e siècle ; Uni Paris-Sorbonne); Michel Delon (Société française d’Étude du 18e siècle ; Uni Paris-Sorbonne); Christian Del Vento (Uni Paris3-Sorbonne nouvelle ; Société française d’Étude du 18e siècle); Marina Formica (Roma II-Tor Vergata; Società italiana di studi sul secolo XVIII); Rolando Minuti (Università di Firenze; Società italiana di studi sul secolo XVIII); Paolo Quintili (Roma II-Tor Vergata; Società italiana di studi sul secolo XVIII); Jean-Paul Sermain (Uni Paris3-Sorbonne nouvelle); Silvia Tatti (Roma I-Sapienza; Società italiana di studi sul secolo XVIII ); Roberta Turchi (Università di Firenze, Società italiana di studi sul secolo XVIII).
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Testo dell’Appello
Diderot non è mai stato in Italia: questo appuntamento mancato può essere oggetto di studio e di interrogativi, se si considera che durante il Settecento il viaggio in Italia era quasi una tappa obbligata per chi s’interessava all’arte. Nella fattispecie Diderot accenna spesso ai cursus di formazione degli artisti e alla loro diretta esperienza dell’arte italiana. Nel Salons commisura molte delle produzioni francesi a lui contemporanee con quelle dei grandi pittori italiani che egli conosceva bene.
Anche in lui, fine ellenista e latinista, l’Antichità romana resta l’oggetto centrale di riflessione all’interno di ogni ambito: artistico, filosofico, delle scienze naturali e del riformismo politico. In un contesto culturale che vede le polemiche fra “francesi” e “italiani” fra cui la nota “Querelle des Bouffons”, Diderot è mosso dall’intento di riformare il teatro: la sua teoria sull’attore è stata influenzata dalla Commedia dell’arte. E la stessa presenza a Parigi di Carlo Goldoni costituisce per Diderot un forte motivo di emulazione. L’Italia inoltre è molto presente nell’Encyclopédie: significativa è la rete di relazione fra molti collaboratori dell’Encyclopédie e un numero non trascurabile di riformatori italiani: questo è un aspetto che andrebbe approfondito e studiato. Qui si ricordano i due esempi più noti: l’incontro di Diderot con l’abate Galiani e con Cesare Beccaria. In particolare Beccaria venne tradotto in Francia (l’abbé Morellet, Traité des délits et des peines; Recherches sur le style). Il colloquio intende soffermarsi, inoltre, anche sulla precoce ricezione dell’Encyclopédie e delle opere di Diderot in Italia, studiandone la fortuna e le traduzioni.
Temi e spunti: ‒ Gli amici italiani di Diderot; ‒ Diderot e l’Antichità romana; ‒ Diderot e la tradizione dei racconti di viaggio in Italia; ‒ Diderot, l’attore e la Commedia dell’Arte; ‒ Diderot e Goldoni; ‒ Diderot e il dramma borghese italiano; ‒ Diderot e i pittori italiani; ‒ Diderot e l’immagine dell’Italia nella pittura; ‒ Diderot e la musica italiana; ‒ La conoscenza della letteratura italiana; ‒ L’Italia nell’Encyclopédie; ‒ Rapporti fra i direttori dell’Encyclopédie e gli intellettuali italiani; ‒ Beccaria e i fratelli Verri; ‒ Diderot e Cesare Beccarla; ‒ Dideor e l’abate Galiani; ‒ Diderot e la censura; ‒ Edizioni italiane dell’Encyclopédie; ‒ Edizioni italiane delle opere di Diderot
Informazioni: Si prevedono 20 interventi, dieci della Società italiana di studi sul secolo XVIII e dieci della Société française d’Étude du 18e siècle.
I soci devono inviare le loro proposte entro il 30 settembre 2013. Le proposte italiane saranno vagliate da un apposito comitato scientifico della Società italiana di studi sul secolo XVIII. I soci che interverranno con una relazione si devono impegnare a inviare entro il 31 ottobre una sintesi del loro intervento (cinque cartelle) che sarà tradotta e distribuita ai relatori e al pubblico francesi.